Asceso nell'arcipelago di Yergahan, sull'isola di Nardean, nell'anno 1 dopo il Decreto, Saylav è la spontanea rappresentazione della natura indomabile e degli esiti a volte imprevedibili della stessa, un misto di leggi scolpite nella pietra e di casualità che fa apparire il dio come privo di una vera volontà senziente.

La sua rappresentazione è un grande salice piangente in grado di comunicare il proprio volere a coloro che gli sono affini. Il suo atteggiamento è statico, non agisce direttamente se non comunicando nuovi istinti nelle creature che decide di usare come strumenti del suo imperscrutabile volere.

A lui si votano coloro che credono nel predominio della natura sotto forma di simbiosi con essa o di applicazione della naturale legge del più forte, ma non con un'accezione malvagia, quanto piuttosto come realtà da mettere in pratica perchè giusta. I suoi seguaci vivono di istinti, senza per questo risultare completamente caotici, semplicemente tendono a seguire uno stile di vita decisamente non canonico rispetto a quello che un popolo civilizzato dovrebbe aspettarsi, ma al tempo stesso alcuni sono capaci di una grande organizzazione spontanea.

I suoi Spiriti fondanti sono Forza, Spazio e Terra.