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ambientazione:cultura_nyela

Per aiutare i giocatori ad orientarsi culturalmente parlando nel muovere i propri personaggi nel Regno di Nyela, cercheremo di dare qui di seguito i punti salienti che culturalmente si discostano dal medioevo classico, così da non cadere in errori di consuetudine.

Società

L'organizzazione gerarchica del Regno è esistente e spiegata nell'apposito articolo, ma è importante sottolineare come ci sia completa parità sociale fra maschi e femmine.

A capo di una Casata può trovarsi indistintamente un uomo o una donna, così come a capo del regno stesso o al vertice di una gilda (a meno che la gilda stessa non abbia una connotazione sessista).

In fase di matrimonio si stabilisce quale sia la Casata sotto cui i due coniugi passeranno, di conseguenza il coniuge “debole” entra a far parte della Casata in cui si sposa e così tutta la discendenza futura.

Ovviamente il fatto che socialmente ci sia parità non significa che poi i singoli personaggi, per orientamento personale, non possano essere sessisti e quindi cercare di muovere le cariche di potere che possiedono in direzione della loro preferenza.

Sebbene chi si trovi al potere abbia a conti fatti ogni diritto sui propri sottoposti, è raro trovare vero e proprio dispotismo nelle terre di Nyela, ovviamente sempre fatta eccezione per i comportamenti dei singoli personaggi più estremisti.

Fra sconosciuti o in situazioni formali si usa il “voi” per rivolgersi agli altri, mentre il “tu” è riservato per situazioni informali con persone conosciute con cui si ha sufficiente confidenza e accordo per usare tale forma.

Matrimonio

Nel Regno di Nyela esiste l'istituzione del matrimonio, che passa tramite un rito religioso e guadagna valenza legale effettiva. Il suo riconoscimento ovviamente è rilevante in proporzione al rilievo sociale delle persone che hanno contratto il matrimonio stesso, quindi un matrimonio fra nobili è molto importante, mentre un matrimonio fra due persone comuni può essere considerato in maniera più disinteressata da parte delle istituzioni.

Sono due gli effetti importanti da tenere in considerazione in un matrimonio:

  • I due sposi diventano effettivamente parte della stessa famiglia, acquisendo un grado di parentela considerabile pari a quella di sangue. Questo ha una grande valenza per i nobili, perchè determina la Casata della discendenza e la possibilità di generare eredi, mentre per i cittadini comuni è rilevante solo all'interno della famiglia stessa, per lo più.
  • I due sposi si uniscono sotto il nome di uno dei Dieci e di conseguenza l'infrazione di una simile unione senza buoni motivi potrebbe essere vista molto di cattivo occhio da parte della Dottrina. Anche in questo caso, minore la rilevanza sociale delle persone coinvolte, minore l'interesse scaturito.

Durante il rituale di matrimonio i due futuri sposi si scambiano un oggetto simbolo che rappresenterà la loro unione, solitamente un anello. Questo atto è più simbolico e rappresentativo che altro, ma comunque è una parte fondamentale per l'officiazione corretta di un matrimonio.

Prima di un matrimonio è possibile stipulare delle promesse di intenti matrimoniali, ma queste hanno unicamente una valenza interna alle parti in atto, servono per cementare le relazioni in attesa del rituale vero e proprio senza costituire un vincolo effettivo, quindi possono essere ritrattate in qualsiasi momento, anche se tale gesto può facilmente intaccare le relazioni fra le parti.

Alcune cose importanti da notare sul matrimonio che possono differire dall'idea che se ne ha normalmente:

  • Il matrimonio nasce per fini di stabilità fra le Casate, per garantire una stirpe legittima in ambito nobiliare, mentre il resto del popolo lo fa per sentire una maggiore unione nel nome degli Dei.
  • Il matrimonio non tutela molto il coniuge debole se non garantendogli l'appartenenza alla Casata in cui entra (cosa vantaggiosa, quando si tratta di un miglioramento sociale di Casata).
  • La successione continua a favorire i figli legittimi, poi i fratelli e le sorelle del coniuge forte.
  • Persone non appartenenti alla nobiltà che si sposano non ottengono grandi vantaggi legali, poichè le famiglie non nobili si gestiscono un po' per conto loro, finchè non vanno a infrangere leggi più generali.
  • Qualsiasi atto precedente al rituale di matrimonio non ha un'effettiva rilevanza se non quella che viene data dalle parti in questione.

Comportamento in Città

Salvo dove specificato diversamente, nei luoghi pubblici cittadini (quindi pressochè ovunque) sono vietati, in aggiunta a ciò che consiste un reato in sè come aggressioni, furti e cose del genere, i seguenti comportamenti:

  • Sfoderare o brandire armi (è considerato un atto minaccioso)
  • Emanare aure magiche (è considerato un atto minaccioso come sfoderare un'arma)
  • Utilizzare tratti razziali attivi (compresi cambi di forma, volo e cose del genere)

Da tenere in considerazione che in città la presenza armata è spesso significativa e composta al tempo stesso dalla Guardia della Corona (sotto il controllo diretto del Cavaliere preposto a portare la volontà del Nyelaraad nel feudo in questione) e dalla Guardia della Casata che controlla la città stessa.

Religione

Il Regno di Nyela riconosce ufficialmente la Dottrina dei Dieci come culto unico dedicato a tutti gli aspetti di tutte le divinità coinvolte.

Ogni città principale ospita un Tempio dei Dieci in cui tutte le divinità possono essere adorate indistintamente e al tempo stesso i membri del clero ufficiale collaborano strettamente nonostante la divinità specifica che possano preferire.

D'altro canto ci sono numerosi culti separati che operano in genere in nome di una specifica divinità, portandone avanti in modo prioritario gli scopi. La loro tollerabilità da parte del governo e del clero è variabile in base ai problemi che questi culti possono generare nel portare avanti le loro attività e va quindi valutata caso per caso.

La migrazione della popolazione dell'arcipelago di Yergahan ha importato cinque nuove divinità, il cui culto è tollerato ma non agevolato.

I cinque non possono avere luoghi di culto dedicati all'interno delle città, sebbene la loro adorazione sia lasciata libera finchè non genera azioni che possano infrangere la legge.

In linea di massima in ogni caso non è obbligatorio adorare gli dei e non ci sono dettami o imposizioni che tutti siano tenuti a compiere in loro onore.

ambientazione/cultura_nyela.txt · Last modified: 2019/05/29 14:53 (external edit)